FREDDO TRAMONTO

SCENA DA  “FREDDO TRAMONTO”

È una sera perfetta per andarsene.

Un tramonto bellissimo. Aspettative di un futuro migliore.

Sono felice, come non mi succedeva da tanti anni.

Ho già eliminato il portafoglio con i miei documenti. Il cellulare, pieno zeppo delle foto di una vita, l’ho distrutto passandoci sopra con la macchina almeno dieci volte, prima di abbandonarla in una strada anonima.

Della mia vita di oggi porto solo i vestiti che ho addosso e uno zaino, pieno di contanti. Non mi serve nient’altro.

Manca solo Delphine. Arriverà fra poco, è sempre puntualissima.

Mi giro verso il modesto hotel di periferia, il posto dove l’ho incontrata negli ultimi mesi. Anche qui sono stato felice, ma con mille attenzioni di non essere individuato. Tempi sempre limitati, grande attenzione ai dettagli, per non cadere in contraddizione con nessuno e soprattutto con la mia famiglia.

Ho sistemato tutto: Laura e i bambini avranno l’azienda, tutti gli investimenti, i nostri conti in banca. Non gli mancherà nulla, tranne quello che hanno ora: un marito inesistente, un padre assente, un cinquantenne senza prospettive. Tornato alla vita solo dopo aver conosciuto la mia bella Delphine.

Gli occhi bruciano, mi asciugo le lacrime imponendomi di guardare avanti.

Ecco i fari della sua auto: finalmente l’abbraccerò, partiremo per la Spagna, poi prenderemo una nave per i Caraibi. Costruiremo qualcosa insieme, su qualche spiaggia tropicale. Abbiamo fantasticato così tanto sul dopo che posso già sentire il profumo del mare, il calore di un sole più forte sulla pelle.

Si ferma a lato del marciapiede, salgo in fretta, riparte subito: nessuno deve vederci.

Solo in quel momento sorrido, la guardo.

Il suo volto è sconvolto, immobile in un’espressione inebetita. Il trucco è colato trasformandola in una maschera orrenda. Non mi guarda, fissa la strada, come se fosse assente.

«Delphine, cosa…»

Qualcuno mi afferra il collo da dietro, vuole soffocarmi. Cerco di reagire, tiro la striscia di tessuto che mi taglia la gola.

Uso tutta la forza che ho, cerco di afferrarlo con una mano senza riuscire. Lotto per la mia vita. Spero che lei mi aiuti, ma continua a guidare. Tutto inutile, è troppo forte.

Il respiro rallenta, i pensieri diventano rarefatti.

Non vedo più il tramonto lontano. Nella mia mente c’è solo Laura, bellissima, nella foto scattata il giorno del nostro matrimonio.

Photo: Paloma Cabeza ©

TRAMA DI “FREDDO TRAMONTO”

Chi non ha mai sognato di fuggire da una vita scomoda, o forse troppo monotona? Molti ci pensano, ma non lo fanno veramente. Questo film racconta la storia di Stephane, un uomo comune, che ne ha trovato il coraggio: lasciarsi tutto alle spalle e ricostruire la propria esistenza. Ma quando si lascia la strada vecchia, non tutto va come ci si aspetterebbe.

FILM REALI - NOIR

Sin City – 2005 – DIretto da Robert Rodriguez e Frank Miller

LA Confidential – 1997 – Diretto da Curtis Hanson

Puerto Escondido – 1992 – Diretto da Gabriele Salvatores

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